LA NORMALITà E L'IMPREVISTO
A volte quelli che vengono chiamati contrattempi sono in verità cose normalissime che tutti hanno nella propria vita.
Ma in alcuni casi capita che desideri, progetti personali, sogni vengano lasciati
in balia della vita che succede e, un poco per volta, la vita stessa diventa un grandissimo imprevisto che non ti permette di raggiungere i tuoi obiettivi mai dichiarati e lasciati senza scadenza.
Quando decidi di
non mettere delle scadenze ai tuoi progetti rischi di vederli sempre rinviati a beneficio di qualcosa di diverso e che di solito corrisponde a qualcosa che ti senti in dovere di fare, a cui -moralmente- dai una priorità maggiore e che di solito è qualcosa che ti fa brillare gli occhi molto meno rispetto al tuo progetto in eterno rinvio.
L’insoddisfazione e il senso di essere inconcludente rimangono a far da sottofondo a tutto il resto e peggiorano la qualità di quello che fai, oltre a pesare molto anche sul tuo umore.
Quella che ho appena descritto è una delle situazioni in cui normalità ed imprevisto si confondono.
Quando si è disorganizzati ogni scadenza diventa una corsa ad ostacoli. Tutto ciò che è prevedibile ed organizzabile viene rinviato o lasciato al caso e la situazione, ad un certo punto, non può che sfuggire di mano.
Ogni cosa diventa un vero imprevisto anche quando non lo è o potrebbe non esserlo.
Basta un piccolo intoppo a scatenare una valanga di situazioni realmente difficili da gestire. Si corre per recuperare il tempo perduto, si fanno frettolosamente le cose e si ottengono scarsi risultati, oppure
si fanno errori che poi bisogna correggere e per cui è necessario perdere del tempo che… non c’è!
Se ti sei mai trovata in una di queste situazioni, sai che è come essere
un criceto che corre dentro ad una ruota che non si ferma mai.
Questo è causa di stress forti e continui che possono creare veri danni come ansia, sbalzi di umore, panico, insicurezza, frustrazione continua…
Però dalla ruota impazzita si può scendere.
Serve fare una cosa difficile: fermarsi.
Concedersi di fermarsi.
E poi respirare.
E poi decidere di organizzarsi e di non fare più i criceti.
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